Controllo remoto della pressione, le flotte ringraziano

Tanti veicoli, tantissimi pneumatici: le flotte sono caratterizzate anche da questo aspetto, uno dei più importanti. È infatti assodato che sul podio delle maggiori spese per le flotte la medaglia d’argento spetta alla spesa per il carburante (l’oro è delle retribuzioni), notoriamente legata anche alla pressione dei pneumatici. Da questo semplice dato si capisce quanto sia importante il controllo puntuale della pressione dei pneumatici di ogni veicolo di una flotta. Solo qualche tempo fa questa operazione si sarebbe svolta sul piazzale della flotta o ad opera del singolo autista durante il suo percorso. Questa modalità era ovviamente macchinosa, poco pianificabile e scarsamente efficiente. La tecnologia si è fortunatamente molto evoluta e oggi è possibile implementare un efficace monitoraggio remoto della pressione dei pneumatici. Non solo, si sta diffondendo anche il gonfiaggio automatico dei pneumatici, una tecnologia che negli ultimi anni si è resa più facilmente disponibile.

 

Numeri significativi

Schema di un impianto PS.IIl North American Council for Freight Efficiency nel 2020 ha aggiornato un suo precedente rapporto sui vantaggi dei sistemi di ripristino della pressione dei camion da trasporto. Il rapporto fa parte di un’azione del NACFE per dare alle aziende approfondimenti sulle tecnologie che migliorano l’efficienza del trasporto merci. È emerso, per esempio, che nonostante i noti vantaggi del corretto gonfiaggio dei pneumatici, il 3% dei rimorchi e quasi il 3,5% dei camion ha 4 o più pneumatici sottogonfiati di 20 psi (1,4 bar). NACFE stima che un veicolo che abbia i pneumatici sottogonfiati di 10 psi consuma dallo 0,5% all’1% di più. Un altro dato interessante è che il 25%-30% dei trattori e circa il 15% dei rimorchi hanno sistemi di monitoraggio della pressione dei pneumatici. Nonostante questa dotazione almeno un camion su 5 funziona con uno o più pneumatici sottogonfiato di 20 psi o più e questo fa capire che è opportuno affiancare al monitoraggio della pressione una sua gestione attiva.

 

Controllare la pressione? Meglio gestirla

Il sistema Aperia Halo è un ATIS che non è collegato al serbatoio dell’aria del veicolo In effetti è sempre il NACFE a evidenziare i vantaggi di un sistema di ripristino automatico della pressione, evidenziando come i vantaggi siano ben superiori agli svantaggi. Gli Automatic tire inflation systems (ATIS) agiscono rigonfiando i pneumatici ogni volta che la pressione rilevata è inferiore al livello prestabilito. Fra i vantaggi degli ATIS un miglioramento dei consumi dell’1,5%, cosa che porta a recuperare l’investimento in un solo anno. Migliora anche la durata dei pneumatici perché il funzionamento a una pressione minore di quella corretta li usura prematuramente. I pneumatici correttamente gonfiati sono anche meno esposti allo scoppio, aumentando la sicurezza e minimizzando i tempi di fermo macchina. I sistemi ATIS riescono inoltre a mantenere bilanciata la pressione fra i pneumatici di una ruota gemellata.  Gli ATIS non sono in generale collegati a un sistema di controllo remoto ma la tendenza è di integrarli sempre di più nelle piattaforme telematiche di gestione a distanza.

 

“Vedere” a distanza i dati dei pneumatici

L’utilità di un controllo remoto della pressione dei pneumatici, integrato eventualmente con un sistema di gonfiaggio automatico, è fuori discussione. La gestione centralizzata remota riesce a migliorare l’utilità e l’efficacia dei sensori di pressione TPMS perché permette un controllo costante e più affidabile. In effetti gli autisti dei mezzi di trasporto sono molto impegnati nella guida e non possono monitorare l’andamento della pressione delle coperture: è quindi probabile che pensino ai pneumatici solo se si attiva un segnale di allarme. Una sorveglianza remota effettuata da una sala controllo ha invece più possibilità di intercettare non soltanto perdite di pressione ma anche di segnalare altri eventi. Fluttuazioni di pressione sono sempre possibili, a causa per esempio dell’altitudine della strada, della temperatura esterna o al variare del peso del carico. Una perdita lenta ma costante della pressione è però potenzialmente pericolosa perché porterà a un sottogonfiaggio e a un surriscaldamento foriero di danni anche gravi. Un monitoraggio telematico della situazione è in grado di distinguere fra la necessità di un’azione immediata o la pianificazione di un intervento quando l’autista raggiunge la sua destinazione.

 

Il controllo remoto può estrarre dati sofisticati

I sistemi telematici più evoluti possono inferire informazioni evolute dai semplici dati di pressione dei pneumatici, ad esempio per quanto tempo la copertura ha lavorato a pressione diversa da quella ottimale. Se il periodo di lavoro anomalo si è prolungato troppo allora viene emessa la segnalazione di sostituzione del pneumatico in questione. Un’analisi accurata dei dati della pressione e del loro andamento ha poi permesso di determinare, ad esempio, un problema ai freni di un rimorchio. La pressione saliva sistematicamente a veicolo in movimento per diminuire nelle soste e questo ha permesso di capire che un freno aveva un “ritorno” imperfetto del materiale d’attrito che quindi si surriscaldava in movimento – e con lui il cerchio e la copertura – per effetto dell’attrito costante. Incrociare le informazioni di pressione e temperatura con quelle del posizionamento amplia ulteriormente le informazioni che è possibile inferire. Lo stesso si può dire se le anomalie sono localizzate spesso nella stessa ruota: il problema potrebbe essere nel cerchio o nell’assale più che nel pneumatico. Se le anomalie si concentrano in certe aree è evidente che c’è qualcosa che non va, ad esempio un piazzale sporco con detriti, chiodi ed elementi capaci di bucare i pneumatici. Dato che le segnalazioni di allarme sono più specifiche e mirate, i sistemi di questo tipo inviano meno avvisi al guidatore, che quindi dedicherà loro più attenzione.

 

Soluzioni a misura di flotta

L'app del sistema DonaI gestori delle flotte, così come i “padroncini”, hanno oggi a disposizione una grande quantità di soluzioni evolute per il controllo remoto dei pneumatici. Una soluzione per il gonfiaggio automatico è il Vigia ATIS, che usa l’aria compressa dell’impianto di bordo, convogliata attraverso gli assali e poi al mozzo (grazie a una tenuta rotante) e di lì alle valvole, per ripristinare la pressione corretta. Il sistema si può inoltre interfacciare con la piattaforma telematica Gestya che gestisce i dati del GPS e della diagnostica, compresi quindi quelli dei pneumatici, per attivare un controllo remoto. Soluzioni simili sono proposte ad esempio da SAF, P.S.I., Hendrickson, Meritor (anche con allarme per i surriscaldamenti) e STAS. Innovativo è poi Halo di Aperia, un ATIS che promette semplicità di montaggio perché non ha bisogno di tubi pneumatici attraverso mozzo e assali. L’aria compressa viene infatti generata all’interno del dispositivo, montato sul mozzo, grazie a un sistema che sfrutta la rotazione della ruota. La versione Connect permette poi di attivare il monitoraggio telematico della pressione con i vantaggi descritti più sopra. Molte sono poi le soluzioni telematiche di monitoraggio senza gonfiaggio predisposte dai costruttori di pneumatici. Pirelly Cyberfleet, per esempio, prevede l’installazione di sensori nei pneumatici (di qualsiasi tipo e marca purché tubeless) che rilevano i parametri di lavoro e li inviano ad una app per smartphone/tablet. I dati vengono visualizzati nel dispositivo e poi inviati via cloud per il monitoraggio remoto. Soluzioni simili da Continental con il sistema ContiPressureCheck (anche in versione Live per il monitoraggio telematico), Michelin con il suo MEMS 4 e da Goodyear con i TPMS collegati, via router, ad un cloud. Non mancano poi proposte da altri marchi, come ZF e il suo Wabco OptiTire; la versione telematica è proposta in collaborazione con Maxion Wheels. Anche il noto costruttore di assali e trasmissioni Dana ha un suo sistema, il Rhombus TireAnalytics basato sul cloud e in grado di controllare in remoto i parametri dei pneumatici.