Continental, pubblicato il 2° osservatorio sui macro-trend del trasporto pesante

Continental ha realizzato la seconda edizione dell’Osservatorio sui macro-trend del trasporto pesante. Dallo studio fa emergere che il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto merci ha chiuso il 2021 con 24.168 immatricolazioni, in crescita rispetto al 2020 del 23,2%. Tutte le regioni seguono il trend positivo a eccezione della Puglia (-4,2%): ai vertici della classifica nazionale, la Valle d’Aosta registra la percentuale di crescita più alta (+164,7%) mentre il Veneto quella più bassa (+4,9%). Le immatricolazioni in Europa sono aumentate in media del 21,2% rispetto al 2020. Tutti i Paesi hanno registrato in generale una crescita: forte progressione dell’Italia, come sottolineato, ma percentuali alte anche per Spagna (+12,2%), Germania (+10,4%) e Francia (+5,6%). Anche il settore nazionale del trasporto persone mostra un importante segnale di crescita, con 4.091 mezzi immatricolati nel 2021 a fronte dei 3.404 del 2020 (+20,2%). Uno scenario contrastante si presenta invece a livello locale, con l’Italia spaccata in due: 11 regioni chiudono con il segno meno; tra queste la Sicilia quasi dimezza la cifra passando da 194 a 112 veicoli (-42,3%). Tra le regioni in positivo, invece, il Lazio registra il salto più rilevante da 396 a 1.103 mezzi (+178,5%). La percentuale registrata in Italia è significativamente superiore a quella media registrata nell’Ue (+2,8%). Analizzando i dati sul tipo di alimentazione per gli autocarri si nota che la situazione a livello nazionale rimane pressoché invariata rispetto al 2020: il gasolio continua ad essere predominante (91,3% in leggero calo rispetto al 91,6% del 2020) seguito da benzina e metano (che rimangono stabili a 4,6% e 2,2%). Per quanto riguarda invece le alimentazioni alternative, benzina e gas liquido segnano un lievissimo aumento (1,3% rispetto a 1,2%), così come elettrici e ibridi (rispettivamente allo 0,2% e 0,4%, rispetto allo 0,1% del 2020). Per quanto riguarda invece il parco autobus il panorama è stabile rispetto al 2020, sebbene con qualche piccolo segnale di miglioramento: la maggioranza dei mezzi in circolazione rimangono a gasolio (93,3% rispetto al 93,7% del 2020), mentre le quote di elettrico e ibrido crescono dello 0,2%, ma non superano l’1% (rispettivamente 0,7% e 0,3%). Le categorie euro più presenti a livello nazionale nel comparto del trasporto merci sono Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, crescono del 3,2% e nel 2021 raggiungono il 35% del totale. In aumento di 4 punti rispetto al 2020, la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 42,3%. Stupisce negativamente la quota degli autobus di categoria Euro 0 ancora in circolazione, che rappresentano l’11,8% del parco. Il trasporto merci italiano è caratterizzato da una preponderanza di mezzi tra i 15 e i 20 anni (17,5%). Poco distanti, le categorie “da 30 anni in poi” rappresentano il 15% del parco circolante. I veicoli recenti “da 0 a 10 anni” arrivano al 33,3%, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri di massimo un anno (4% in crescita di 0,7 punti percentuali rispetto ai dati del 2020). Per il trasporto persone la fascia di anzianità tra 0 e 5 anni rappresenta il 20,5% del totale. Una quota in crescita di un punto percentuale rispetto allo scorso anno, ma ancora altamente superata dalla percentuale di mezzi vecchi di oltre 20 anni, che nel 2021 raggiunge il 26,9% (nel 2020 era a 25,7%).